October 6, 2017

Chi siamo

L’Associazione Area Libera è costituita da un gruppo di persone, donne e uomini, provenienti da esperienze e culture diverse, di varie generazioni, di professioni e lavori diversi tra loro.

Ciascuno di noi attraverso vari percorsi si è formato dentro la cultura politica delle più importanti famiglie politiche del ventesimo secolo. Ci siamo incontrati e abbiamo condiviso un grande amore per il nostro paese, per lo stato, per le sue istituzioni, per la costituzione della Repubblica italiana e per la democrazia rappresentativa.

Abbiamo anche, però, avvertito un grande vuoto tra le esigenze e le speranze della gente comune e di chi quelle esigenze, quei bisogni, quelle aspirazioni dovrebbe rappresentare per migliorare le condizioni di vita di ciascuno, per il benessere di tutti e negli interessi più generali del Paese. Questo vuoto, a nostro parere, ha generato e genera un grande senso di solitudine, di smarrimento che può determinare un allontanamento dagli stessi valori fondanti della democrazia.

L’uomo nella sua essenza, appare solo con se stesso, solo con le sue inquietudini, con le sue incertezze, si smarrisce di fronte ai suoi tanti interrogativi e così diventa facile preda del proprio egoismo, si rinchiude nel suo piccolo spazio cercando disperatamente e in solitudine le risposte ai propri bisogni perdendo così di vista il senso più generale, il senso di una comunità, la possibilità di dare soluzione valide per se e per gli altri, il senso delle regole, il senso dei diritti e dei doveri verso se stessi e verso la società.

Di fronte a queste riflessioni abbiamo pensato che fosse innanzi tutto un nostro dovere civile e sociale impegnarci a dare un piccolo contributo attraverso l’Associazione di promozione sociale “Area Libera”. “Noi vogliamo partire dall’uomo, dall’individuo e dalla sua specificità, in una visione della politica, dell’economia e del sociale, e una filosofia che garantisca il giusto equilibrio tra le esigenze e i bisogni di libertà personale con il bene comune e con gli interessi generali della società in cui viviamo”, così come abbiamo scritto nell’articolo 3 del nostro statuto.

I nostri valori fondanti sono:

  • Solidarietà,: in un mondo in cui tende a prevalere l’egoismo e in cui si tende a non riconoscere l’altro o gli altri, la storia, la cultura, le tradizioni, noi scegliamo di fronte al nullismo e al negazionismo la solidarietà tra gli uomini, tra persone con bisogni e culture diversi, noi scegliamo di essere solidali gli uni con gli altri, noi scegliamo di essere insieme, scegliamo il senso della comunità.
  • Sostenibilità: c’è sempre più l’esigenza di rendere compatibile lo sviluppo economico con le risorse naturali e ambientali. Ingenti sono i danni apportati da una economia selvaggia e cieca: i mari, la terra, le acque, l’aria, la salute, gli alimenti. Noi vogliamo che questi danni non siano più commessi e che ogni scelta economica debba necessariamente essere compatibile con la vita del pianeta e del futuro dell’uomo.
  • Etica: è inutile qui ricordare più di tanto a noi stessi che cosa abbia significato per le istituzioni, per la politica, per la società e per la vita dei cittadini tutti, una visione della gestione della cosa pubblica, priva di senso etico, di una forte moralità non certo di moralismo ma eticità intesa come mettere al primo posto nella scala dei valori il bene comune, gli interessi generali del paese, di una società, di una comunità. Di come vengono selezionate le classi dirigenti ad ogni livello, non solo nella politica, ma nei sindacati, nelle aziende pubbliche o private che siano. Scegliere il merito rispetto alla pratica dell’amico dell’amico non sarebbe forse questa eticità?
  • Democrazia: la democrazia è un bene fondamentale. Per essa intere generazioni di donne e di uomini si sono battuti e molti sono anche morti per vederla realizzare. Per noi è la cartina di tornasole, è il faro di riferimento ma la democrazia va alimentata, rinnovata e adeguata ai cambiamenti che si determinano nella società. Per questo pur essendo un valore non la si può intendere come statica ma per farla vivere nelle menti, nei cuori e nell’agire delle persone bisogna tener conto di ciò che cambia negli usi, nei costumi e soprattutto negli strumenti di comunicazione di massa e nelle nuove forme di partecipazione del cittadino alla vita pubblica, sociale e rappresentativa.
  • Trasparenza: ricordate la “Glasnost”, fu utilizzata da Michail Gorbacev nel 1986, per identificare una nuova attitudine a non celare le difficoltà, a discuterne liberamente “in modo trasparente” e criticamente. La “Glasnost” è dunque una attitudine alla più ampia e più limpida circolazione dell’informazione. Dopo trenta anni quella parola, che all’epoca suonò come rivoluzionaria per un paese come l’Unione Sovietica, pensiamo che sia ancora una parola rivoluzionaria ma per tutto il mondo e forse ancora di più per i Paesi occidentali e avanzati e in particolar modo per il nostro Paese, dove molto spesso la libertà, la conoscenza si confonde con l’ipocrisia. Noi vogliamo trasparenza- Glasnost cioè libera informazione e comunicazione.

Sulla base di questi valori fondanti cercheremo di dare il nostro piccolo e modesto contributo.

Quali sono le cose sulle quali ci impegneremo e proveremo a mettere in campo:

Attività di confronto e di dibattito tra diversi soggetti istituzionali, politici, economici, sindacali e culturali.

La nostra attività sarà di natura politico-culturale concentrandoci sui temi che riterremo più significativi sul terreno delle politiche istituzionali, di quelle economico-sociali, di quelle politiche e di quelle ambientali.

Siamo per la democrazia rappresentativa e non ci poniamo certo contro quelli che comunemente vengono definiti “corpi intermedi” (partiti, associazioni, sindacati ecc.), perché li consideriamo essenziali alla vita stessa della democrazia rappresentativa, ma proprio per questo vogliamo svolgere un ruolo di stimolo affinché questi così detti “corpi intermedi” si rinnovino, sappiano ascoltare i nuovi bisogni di rappresentanza che emergono in primo luogo ma non solo, dal mondo del lavoro, da quello del non lavoro e dai giovani.

Per questo ci faremo promotori di iniziative più specifiche che possano avvicinare e aiutare ad ascoltarsi le istituzioni e i partiti con le aziende sempre più sole in una economia selvaggia, senza regole, in una competizione molto spesso non paritaria, che finisce per penalizzare le migliori energie imprenditoriali a danno di chi al contrario evade e/o vive di lavoro irregolare prevalentemente extra comunitario, per poi magari essere tra i primi ad inneggiare al blocco delle frontiere.

Per noi le aziende e i loro imprenditori sono, come i lavoratori, le risorse fondamentali per l’economia e per uno sviluppo eco-sostenibile, dalle fonti energetiche rinnovabili, all’agro-alimentare-ambientale, all’acqua, ai trasporti, al ferro, alla meccanica, all’informatica, al rapporto scuola-lavoro, a quella miriade di piccole e medie imprese di servizi, commerciali e logistiche.

E non potremo certo dimenticare chi il lavoro non ce l’ha, chi ne è in cerca da tanto tempo, chi è sottopagato, chi è precario, chi è emarginato e chi come tante associazioni di volontariato si attivano e spesso si sostituiscono allo Stato per rendere meno difficile la vita di migliaia e forse milioni di persone.

Con il nostro punto di vista, vogliamo dare il nostro piccolo contributo al dibattito e al confronto, a unire chi ha obiettivi comuni per cambiare la cultura politica dominante e migliorare il vivere comune, riprendendo la parola e dimostrare che ci siamo e che la speranza per un mondo migliore la si può coltivare e forse anche realizzare.